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13 problemi tecnici lato SEO che potresti avere nel tuo sito (e come risolverli)

26 Apr

13 problemi tecnici lato SEO che potresti avere nel tuo sito (e come risolverli)

Per quanto la tua strategia SEO possa essere ottimale, ed ammesso che tu ne abbia una (ce l’hai, vero?), il tuo sito potrebbe anche nascondere delle inside considerevoli. Gli errori SEO sono un problema, a volte: soprattutto quando arrivano ad impedire il funzionamento di pagine vitali del tuo sito – come ad esempio il carrello del tuo e-commerce o il bottone che permette alle persone di entrare in contatto con te.

Se è vero che in molti casi questi problemi sono legati ad uno scarso funnel, alla necessità di rivedere la parte di marketing del tuo sito e la tua strategia di vendita in generale, ci sono moltissimi problemi tecnici che capitano ogni giorno nel mio lavoro che dovrebbero essere prese in considerazione, e mai sottovalutati. Un sito è una macchina complessa: anche se hai realizzato quattro pagine in croce (perché non ti serve fare altro), potresti avere lo stesso dei problemi a livello di funzionamento di cui neanche ti sei accorto. Motivo per cui ne parleremo qui, e ti mostrerò i principali problemi che si possono verificare lato posizionamento.

Le attività di SEO onsite si focalizzano su aspetti come la revisione dei contenuti, l’aggiunta di rich snippet, il check di title, heading e meta description, così come link interni, alberatura a silos del sito e così via: ci sono tantissime cose che devono essere prese in considerazione. Ma cerchiamo di vederle un po’ in ordine di importanza, ok?

Tag e categorie non funzionali

L’uso non ottimale di tag e categorie potrebbe sembrare una cosa di poco conto, ma ben vedere non è così: per intenderci, se nel vostro sito create 50 categoria e 500 tag, a fronte di un catalogo di soli 10 articoli in tutto, potrebbe sembrare a prima vista una strategia SEO raffinata. E magari qualcuno negli anni ti ha convinto che sia effettivamente così: ma siamo sicuri che sia la modalità più funzionale ed utile per i tuoi visitatori?

Quando si creano troppe tassonomie (sia tante categorie si chiamano tecnicamente in questo modo, ndr) succedono due cose fondamentali:

  • Ogni tag e ogni categoria che crei, salvo impostazioni specifiche per evitare che ciò avvenga, creerà una nuova pagina: quindi se hai 500 tag nel tuo sito avrai 50o pagine (per lo più inutili) di cui probabilmente neanche sapevi nulla. Pagine sono quasi sempre thin content, ovvero: pagine in cui è presente soltanto il nome del tag e la lista di tutti gli articoli che hanno quel tag. Non è il massimo dell’utilità, in genere.
  • Aumentando il numero di pagine, il crawl budget del sito tende ad aumentare anch’esso, e Google metterà nell’indice pagine che, di loro, non forniscono alcuna informazione utile – motivo per cui è molto difficile che si riescano a posizionare.

Che cosa fare in questi casi?

Rivedere completamente la strategia editoriale, sia di tag che di categorie, cercando di ottimizzarla. Impostare in modo corretto la site map. Impedire che queste pagine vengono indicizzate da Google, e nei casi più gravi rimuoverle del tutto.

Problemi di DNS sul sito

Sei abituato a chiamare il tuo sito per nome, probabilmente lo visiti ogni giorno per verificare che non ci siano errori: ma hai fatto caso a come appare il dominio all’interno della barra del tuo browser? Alcuni browser, infatti, tendono a mostrarlo non nella sua forma canonica, bensì in una forma standardizzata che decidono loro in autonomia. Questa cosa non è uniforme sui vari browser, ed è risultato potenzialmente devastante per il tuo brand potrebbe essere quello che ogni persona vede un sito diverso dagli altri. Questo problema è particolarmente marcato se utilizzi all’esempio delle doppio versioni del tuo sito, ad esempio un sottodominio per la parte mobile, uno per il blog, uno per lo shop e così via, e deve essere uniformato e corretto.

Che cosa fare, stavolta?

Devi controllare tutte le possibili versioni del tuo sito: con www, senza www davanti, con HTTPS, senza HTTPS, E verificare che con massimo due passaggi di redirect 301 si possa arrivare ad un codice server 200 OK. Questo garantisce che gli alias non corrispondono neanche nella search consolle ad una versione diversa del tuo sito, perché questo significherebbe che il traffico sullo stesso è disperso su due o addirittura più proprietà.

Pagine web che non possono essere scansionate da Google

Anche se è il tuo sito è stato già indicizzato, potrebbe capitare che alcune pagine non sono indicizzate affatto: questo avviene ad esempio nel caso in cui tu non le abbia linkate correttamente dall’interno, oppure se non sono presenti nella site map o se, ancora, il Robots TXT per via di qualche regola contorta evita che Google posso scaricarle. Un altro caso molto comune e quando per esempio un attributo no-index È presente su una pagina importante, che contiene contenuto informativo utile E che quindi non può essere posizionata in alcun modo: semplicemente perchè non c’è!

Quale soluzione adottare in questi casi?

Devi controllare che tutte le pagine siano scansionabili da Google, e che restituiscano tutte un codice 200 OK. Se ci sono pagine non scansionabili (ad esempio via Screaming Frog) devi verificare 1) se valga la pena farle indicizzare 2) se non ci siano blocchi da robots.txt, tag noindex nella pagina o blocchi / bug nella sitemap XML.

Immagini senza attributo alt

L’immagine del tuo sito devono avere un attributo alt, ma questo a livello pratico se non hai abbastanza esperienza lato tecnico è abbastanza lungo e noioso da fare: molti siti di fatto non lo fanno proprio perché richiede troppo tempo. Eppure i consulenti siamo più esperti riescono a risolvere il problema anche con una semplice mossa, a volte, che consiste nell’installare il plugin giusto e nel configurarlo nel modo migliore. Ma in questi casi ti sconsigliamo il fai da te: aggiungere l’attributo alt sulle immagini dei due prodotti è un aspetto fondamentale che può fare la differenza nel tuo sito, E permettere a Google di posizionarti anche al livello di immagini su Google Images.

Soluzione: aggiungi l’attributo alt su tutte le immagini che ritieni importanti all’interno del tuo sito. Non lasciare mai descrizioni generiche dei due prodotti. Mettiti sempre nei panni dell’utente, ricordati soprattutto che il nome del file deve essere generico o del tipo DSC-1234.jpg perchè per Google, ad oggi, non significa granchè. Piccolo hint ulteriore: conta che dopo gli ultimi aggiornamenti di Google (2019), in alcuni casi, sono in grado di leggere anche il testo contenuto nelle immagini dei siti web, cosa che per anni non è stata possibile: ma anche qui, ovviamente, bisogna vedere se valga o meno la pena di farlo.

Sito troppo lento / Pagine web troppo pesanti

Questo è uno degli aspetti di cui mi sono occupato maggiormente, ed è anche uno dei più difficili da trattare: I tempi di risposta del sito sono fondamentali, del resto hai mai visto eBay o Facebook essere lenti ad aprire una pagina? Certo potrebbe essere capitato qualche volta, ma in genere questi siti basano il proprio successo su uptime altissimi (un uptime indica il tempo di funzionamento medio di un server, per la cronaca), praticamente coincidente con il 100%. A qualsiasi ora del giorno della notte il sito funziona sempre allo stesso modo, non solo: I temi che usano questi siti il più delle volte sono ottimizzati per il Page Speed Insights: una metrica che misura la velocità di caricamento di un sito e la user Experience, E che è molto difficile ad ottimizzare perché non fornisce risultati uniformi, E perché Google bada ad alcune cose che solo un esperto in grado di valutare (ad esempio il tempo di rendering di uno script, o la presenza di !important dentro un file CSS, addirittura).

Per ottimizzare e rendere veloce il tuo sito, il più delle volte, la cosa più semplice è quella di usare un tema senza immagini e senza fronzoli: ma questo in molti casi non basta, e ad alcuni non aggrada. Bisogna pertanto intervenire a livello di minificazione CSS e JS, compressione della pagina HTML, utilizzo di CDN per alleggerire il carico E tutta una serie di piccoli trucchetti che soltanto l’esperienza e la professionalità di chi si occupa sempre di queste cose ti può garantire. Sì interventi sono riservati ad esperti: se ti metti a farlo da solo rischi di rendere il tuo sito con pezzi mancanti o quasi inutilizzabile, e magari neanche te ne accorgi.

Sovra-ottimizzazione

Se hai fatto dei corsi SEO E sei ancora un principiante, molto probabile che tu stia sopra ottimizzando il tuo sito: È quello che succede quando inizia lavorare su un eccesso di parole chiave (keyword density), sull’aumento indiscriminato dei link esterni ed interni, e tutte quelle cose che si fanno senza pensare minimamente alla user Experience (che piaccia o meno a quanto pare è un fattore SEO anche questa).

Hai provato finora ad ottimizzare il tuo sito ripetendo le parole chiave all’infinito, creando pagina con piccole variazioni e sperando che Google ti consideri: ovviamente noi ti auguriamo tutto il meglio, ma in molti casi purtroppo questo approccio non funziona. È il tuo caso?

Dovrai essere disposto a rivedere completamente la tua strategia, se non ho più funzionato: un team di esperti ti può aiutare a capire meglio come impostare il tuo sito senza eccedere spam, o comunque utilizzando tecniche un po’ più elaborate.

robots.txt troppo restrittivo

Il robots.txt viene gestito in modo automatico dal CMS del tuo sito, ed in genere non serve metterci mano. Ma in alcuni casi potrebbe essere troppo restrittivo e vincolante, magari basato su ipotesi fatte dal programmatore del CMS che non corrispondono con le tue necessità. In questi casi, molte pagine potrebbero essere del tutto invisibili ai motori di ricerca: un bel rischio che è necessario verificare nel dettaglio, insomma.

Controlla sempre che il robots.txt del tuo sito sia coerente, corretto e non impedisca a pagine del tuo sito che stai posizionando di essere viste dal crawler; attenzione pure alla sintassi che usi, perchè a volte alcune direttive possono bloccare parti del sito senza che tu te ne accorga. Controlla con Google direttamente, o magari con tool esterni tipo Screaming Frog.

Errori di codifica nella sitemap

hai provato ad aprire la sitemap XML del tuo sito? Se non l’hai mai fatto ti consigliamo di farlo: di solito basta scrivere il nome del tuo sito seguito da /sitemap.xml. Se quando provi a fare questa per azione avviene qualcosa di strano, potresti avere un problema a livello di indicizzazione e posizionamento: ad esempio capitare che ti venga restituita una pagina 404, il che vuol dire che la site map non è stata creata, oppure è presente con un nome diverso.

In altri casi possono succedere degli errori più problematici: È il caso in cui ad esempio vedi dei caratteri strani nella tua site map, oppure presenta un errore in XML E quindi vuol dire che la site map del tuo sito non funziona. Te lo ripetiamo ancora una volta: se la site map non funziona in modo corretto può essere un problema enorme per la visibilità del tuo sito.

Che cosa fare in questi casi è difficile dirlo priori: in genere, se la sitemap non funziona vuol dire che c’è un bug nel tuo sito. Potrebbe dipendere da altri plugin, anche che non c’entrano nulla con la SEO, oppure potrebbe dipendere dal tema che stai usando. Insomma le cause sono tante, e bisogna essere bravi ad isolare il problema, per poi poterlo risolvere. Prova a utilizzare il tuo sito senza plugin, e utilizzare un tema base: se la sitemap funziona, il problema è sicuramente lì, in uno di quei “pezzi”. Consultando il log degli errori del tuo sito potrai trovare altre informazioni utili.

Link interni rotti / pagine 404

Ci sono dei link non funziona all’interno del tuo sito molto probabilmente quando ci clicchi andrai in una pagina di errore con codice 404: significa che quella pagina non esiste. Questa cosa ovviamente non ha senso né per Google né per l’utente finale che ti visita: il linea di massima devi sempre eliminare questo tipo di errore. Nella Search Console di Google troverai la lista di tutti gli errori 404 del tuo sito.

Puoi farlo in due modi: se il link non ti serve più, lo puoi semplicemente rimuovere dalla pagina. Se il link invece ti serve devi correggerlo, oppure devi dire direzionare l’URL che non funziona e restituisce 404 su una risorsa equivalente, che dia errore 200 OK.

Link esterni rotti / pagine 404

Se hai un problema di pagina 404 su siti esterni, in genere non puoi fare molto: quell’errore dipende dai siti esterni quindi non puoi intervenire tu. Ma sai che quando linki qualcuno gli stai dando un “vantaggio” lato SEO? Considera anche questo e valuta se sia davvero il caso di linkare siti della concorrenza, come probabilmente potresti aver fatto.

I link esterni con errori devono essere sempre corretti: anche in questo caso valgono le considerazioni viste in precedenza.

Title non corrispondenti a ciò che Google mostra nella SERP

Questo è un problema che ho riscontrato molte volte con vari clienti che abbiamo avuto: lamentavano infatti che il titolo nella SERP di Google non corrisponda con quello che avevano impostato all’interno del Title. Può sembrare un problema enorme, E può capitare di andare nel panico quando ci accorgiamo che è così: ma ci sono un po’ di cose che bisogna sapere, E per una volta non si tratta di congetture SEO o di ipotesi, bensì di cose ben documentate da Google.

Sì, ma io voglio che Google mostri quello che dico io!

Non sempre sarà possibile accontentarti, purtroppo. Anzitutto non tutti siti si comportano allo stesso modo: il fatto di mostrare un meno la parte cliccabile della SERP del tuo sito corrispondente con il title che tu vorresti è un suggerimento che tu stai dando a Google, ma Google non è purtroppo obbligato a seguirlo. Questa cosa viene ribadita anche nella documentazione ufficiale di Google, dove si legge chiaramente che

il titolo del risultato di ricerca potrebbe essere diverso dal tag <title> della pagina, ad esempio perchè viene generato in modo considerato “migliore” da Google stessa, internamente, sulla base di anchor esterne, testo nella pagina o altre fonti (non meglio specificate).

Ecco cosa scrive Google a riguardo, in via ufficiale:

(fonte)

Considera anche un’altra cosa: la stessa pagina web potrebbe uscire fuori per due o più ricerche simili tra loro. Quindi, in questi casi, il titolo del risultato di ricerca potrebbe cambiare dinamicamente, sulla base della ricerca che fai. Secondo alcuni, comunque, il titolo in SERP sarebbe condizionato da una serie di fattori tra cui, ad esempio le anchor text che linkano quella pagina ed il testo che usi nella tua pagina – ma purtroppo Google non ci dice come cambiare questo aspetto, decide lui e basta. E viva la democrazia! 😀

Meta description duplicate o mancanti

Questo è un problema classico di cui, peraltro, si tende ad occuparsi al massimo una volta nella vita: invece questa cosa andrebbe monitorata in modo costante, perchè è importante che tutti i campi meta description siano scritti in modo significativo, non ridondante, non troppo lunghi (in modo che non vengano tagliati nelle SERP).

Ovviamente le meta description, così come i title, devono corrispondere con il contenuto della pagina e, se possibile, invitare l’utente a cliccarci. Si possono fare molti test, provare descrizioni alternative e capire quelle che funzionano meglio solo dopo molte settimane di verifiche, di solito. È il classico lavoro delle consulenze SEO, insomma 🙂

Title mancanti, troppo brevi o duplicati

Questo è un altro problema tipico di cui, peraltro, si tende ad occuparsi al massimo una volta nella vita: invece questa cosa andrebbe anche qui monitorata in modo costante, perchè è importante che tutti i campi title siano scritti in modo significativo, non ridondante, non troppo lunghi (in modo che non vengano tagliati coi puntini nelle SERP). Non si sa quanto sia la lunghezza massima accettabile: in questo caso alcuni suggeriscono 12 o 14 parole al massimo, altri dicono 80, altri ancora 100 caratteri, ci sono poi i nerd SEO che misurano la larghezza in pixel del font e si regolano su quella.

Ovviamente i title dovranno essere significativi e corrispondere con il contenuto della pagina e, se possibile, invitare l’utente a cliccarci. Sono uno dei fattori di posizionamento più importanti, ed un cambio sbagliato può spedirti nella pagina pagina o farti sparire dalle SERP: fai attenzione! Anche qui si possono fare molti test, provare descrizioni alternative e capire quelle che funzionano meglio solo dopo molte settimane di verifiche, di solito.

 

DiSalvatore Capolupo

Ingegnere informatico, SEO-addicted, mi occupo di assistenza tecnica. Tutta la parte che riguarda server, hosting, HTML, tempi di risposta, errori strani sul tuo sito non ha segreti per me (o quasi). Nel tempo libero scrivo sui blog ed ascolto heavy metal.

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